Descrizione
Nel diciassettesimo secolo, sotto lo Scià Abbas il grande, la città fu ritenuta “paradiso della cultura e della bellezza” e, se Tehran è qualificata la testa dell’Iran, Isfahn è stimata cuore della nazione, ricca di tutto: testimonianze culturali di rilevante grado, moschee, palazzi e piazze, monumenti architettonici e religiosi. A Isfahn la produzione dei tappeti ha svolto un ruolo importante da molti secoli, e tale è rimasta fino ai giorni nostri: i tappeti di questa zona sono considerati tra i migliori esemplari del paese e probabilmente i primi tappeti ad essere conosciuti in Europa.
Le grandi firme sono: Sairafian, Sarraf Mamoury. Le colorazioni sono beige e blu, e spesso l’azzurro chiaro. Si impiegano anche tinte di contrasto e contorno, fino a quindici, tra le quali molte tonalità in rosso. Le decorazioni sono varie, disegnate con finezza e curate nei particolari. Sono considerate maggiormente le figure di fiori a tralci in arabesco, uccelli figurati in modo naturale, fiori, palmette e rosette. Si nota un medaglione centrale, ma anche medaglioni articolati tra essi, e anche a tutto campo. In genere prevale una grande bordatura “scià abbas” mentre altri disegni per i bordi vengono ripresi dai motivi a fiori del campo, che è tutto diviso dalla corice da due a cinque bordi. Piccoli tappeti possono essere decorati in broccato d’oro e d’argento, in memoria dei modelli antichi. Ordito e trama sono di cotone. A volte, la trama è in lana, e, nei tappeti più fini, l’ordito è in seta annodato con lana “kurk”. Nell’isfahan di seta anche l’ordito è di questo materiale.
L’annodatura è in buona lana di pecora, sovente anche lana di pecora “kurk”. È filata molto fine, e viene annodata da fine a particolarmente fine. Il vello è molto folto in lana ovina, è rasato da medio-alto a basso. I tappeti in seta hanno rasatura bassa o molto bassa. La qualità dei tappeti isfahn è tra le migliori dell’Iran in quanto sono molto decorativi e forti all’uso.