Descrizione
Sono popolazioni nomadi provenienti da ceppi di diversa origine, simili tra di loro ma che, in prevalenza, parlano differenti e vari dialetti turchi. Quindi si pensa che siano giunti dall’Azerbaijian, verso il Quattordicesimo secolo, stabilendosi nella parte meridionale della Persia, allora ancora poco abitata. Sui loro telai primitivi, ancor oggi creano e annodano meravigliosi tappeti nomadici, che hanno decorazioni simili a quelli del nord dell’Iran o dell’ovest del Caucaso, annodatura metodica floreale ed un cromatismo più vivo ed armonioso. Le colorazioni, ancor oggi, sono in lana tinta con colori naturali e nelle tonalità dell’intera scala cromatica armoniosamente distribuite su un campo spesso rosso, rosso-bruno e marrone, in svariate sfumature. I contorni hanno vari toni in rosso e azzurro, in verde e giallo e, talvolta, in arancione. Le bordature sono di varie forme. I tappeti vecchi e antichi hanno, di frequente, soltanto una o due bordature primarie, mentre nei tappeti più pregiati sono presenti molte cornici secondarie.
Ad eccezione di alcuni tappeti, nei quali si adopera la seta per la trama, l’armatura è solitamente in lana o pelo caprino, nel loro tono naturale. Nell’annodatura medio-fine prevale il nodo turco ma vi sono anche esemplari con nodi persiani medio-fini. Il vello è in lana di buona qualità. La produzione dei tappeti nomadi è ritenuta la più autentica e inalterata attualmente messa sul mercato dei tappeti.
I Qashqa vecchi e antichi sono ricercati dai collezionisti